Il ponte, uno splendido Schaller Vintage con sellette a rulli (delle stesse dimensioni di un Floyd Rose) alloggia sopra ad uno scasso che consente di far lavorare il tremolo anche in estensione pur mantenendolo parallelo rispetto al piano del body così da permettere la discesa di più di un’ottava durante la sua massima compressione.
Il blocco inerziale è da 42 mm a garanzia di maggiore massa e incremento del sustain.

Sono state ricavate importanti sagomature per l'avambraccio e per il petto, entrambe molto profonde per una  maggiore ergonomia col corpo ed una conseguente sensazione di piacevolezza generale, eliminando l'affaticamento dovuto ad un contatto improprio.

Il vano delle molle non è stato verniciato ma solo trattato superficialmente con cera d'api, per consentire al legno la naturale traspirazione nel corso della sua vita di servizio e il tutto è lasciato a vista con una cover in plexiglass trasparente che permette, tramite apposite aperture,  l'accesso per la sostituzione delle corde e alla registrazione del tensionatore senza doverla smontare per eseguire queste operazioni.

Qui, in bella vista sotto le molle in acciaio, la marchiatura del body ottenuta con un timbro a fuoco che  ne certifica, con una certa originalità,  il severissimo superamento del controllo di qualità voluto.

La paletta è parallela alla tastiera ma presenta un dislivello tale da far compiere alle corde un angolo sufficiente ad imprimere sul capotasto una pressione necessaria per assicurare il giusto sustain evitando di dover aggiungere un abbassacorde sui cantini che ne aumenterebbe le frizioni in gioco compromettendo la funzionalità del tremolo e soprattutto la tenuta dell’accordatura.

La particolare forma in prossimità dell’incontro tra la paletta ed il manico, sul lato della sesta corda, permette alla paletta di resistere meglio alla maggior tensione generata in questo punto, eliminando qualsiasi torsione potenziale.

Il truss rod è a doppio effetto con regolazione alla paletta, in abbinata con una coppia di pregiate barre di rinforzo in fibra di carbonio che corrono su tutta la lunghezza del manico.

L’effetto ottenuto è quello di aumentare la rigidità complessiva del manico (rendendolo meno sensibile alle variazioni climatiche), impedirne la sua torsione, incrementare il sustain generale e permettere un set-up estremo.

Il manico è in un pezzo unico di acero marezzato tagliato “di quarto” (scelto per le sue indiscusse qualità di rigidità, stabilità e risonanza) in accoppiata con tastiera in ebano; Scala da 24,75” ; profilo “modern C” ; 43 mm di larghezza al capotasto e 53 mm al 12°; 19 mm di spessore al primo tasto e 22 al 12°.

I segnatasti in perloyd/madreperla/abalone sono tutti con diametro da 6mm (e perfettamente centrati tra le corde).

Il progetto ARROGANTIA ha previsto un manico avvitato a vantaggio delle qualità intrinseche garantite da questa tipologia di manici, ma prevedendo una maggiore superficie di contatto col body rispetto a quella normalmente utilizzata in chitarre standard, cioè facendo proseguire il tacco del manico quasi fino a raggiungere il pick-up al ponte.

Questa scelta garantisce “l'attacco” chiaro e rapido che solo un manico avvitato può dare, ma in grado di generare molto più sustain.

La superficie di contatto tra manico e body è ovviamente priva della minima presenza di vernice , garantendo un accoppiamento perfetto tra le fibre naturali dei due legni, punto attraverso il quale le vibrazioni vengono trasmesse (condizione essenziale perché il principio sopra descritto funzioni correttamente e "carta d'identità" di uno strumento realizzato veramente con cura).

Il vano dell'elettronica , gli scassi dei pick-ups e il battipenna sono efficacemente schermati con l’uso di vernici conduttive in combinazione con fogli di alluminio. 

Lo switch a 3/5 vie per la selezione dei pick-up è stato posizionato in posizione arretrata in modo da riuscire a selezionarlo con un brevissimo movimento  delle dita ma lontano dall'area destinata alle plettrate, magari inferte anche con un certo vigore, evitando l’inconveniente di toccarlo senza volere.

Un ulteriore mini-switch posizionato tra i due potenziometri permette invece di selezionare una sola bobina degli humbucker per trasformarli di fatto in single coil. 

Il capotasto è uno "zero fret" in acciaio inox : questo garantisce la corretta altezza delle singole corde al piano della tastiera ed una guida in grafite/avorio sintetico che le distanzia correttamente accompagnandole, senza farle deviare dal loro asse naturale, verso le meccaniche della Schaller autobloccanti "staggered" ( grazie alle quali si riesce ad ottenere una pressione ed un'angolazione corretta sul capotasto).

La scelta di usare un fret al posto di un capotasto più classico è stata dettata dalla necessità d'avere una superficie di contatto minima e che permettesse alla corda di scivolargli sopra senza creare particolari attriti. Inoltre il suono non subisce alcuna variazione quando la corda è suonata a vuoto rispetto a quando la si suona in una posizione qualsiasi della tastiera, perché la superficie su cui poggia è fatta dello stesso materiale degli altri tasti.

Funzionalità switch e potenziometri

Il corpo, volutamente studiato di dimensioni molto contenute e a forma di goccia, è in mogano ( pezzo unico) e il top in acero marezzato (bookmatched).

La sua forma permette d'avere il giusto punto per l'attacco della tracolla e nello stesso tempo di eliminare la parte più ingombrante del corpo (causa principale di un cattivo feeling se suonata da seduti o imbracciata molto in alto). La quantità mancante di materiale legnoso eliminato a seguito di questa scelta è stata poi “ridistribuita” portando lo spessore del body a 52 mm permettendo così allo strumento, oltre che ad incrementarne il sustain, di starsene esattamente dove decidiamo debba stare senza vedercelo scivolare in avanti o indietro “di sua volontà”.

Il corno superiore è di lunghezza necessaria ad avere il secondo attacco per la tracolla nel punto giusto a garantire un bilanciamento dei pesi corretto, mentre quello inferiore è appena pronunciato quel tanto da dare un minimo d’appoggio quando suonata da seduti, ma da non essere di alcun intralcio alla mano sinistra durante un’esecuzione concitata, con molta escursione delle dita.

E’ stato fatto retrocedere il pick-up al manico (tradizionalmente sistemato sotto il 4° armonico) ed inclinato il suo asse fino ad incontrare il 5° armonico all'altezza del polo del cantino, quel tanto da donare agli acuti la giusta brillantezza lasciando ai bassi maggiore profondità. 
La posizione inclinata del pick-up, tra l'altro, consente anche di allineare meglio i suoi poli sotto le rispettive corde che a quella distanza incominciano a convergere, stringendosi leggermente rispetto a quella che hanno al ponte.